Elezioni Francia, affluenza in crescita al 26,63%

0
27

(Adnkronos) – Urne aperte in Francia oggi, 7 luglio, per il secondo turno delle elezioni legislative anticipate. Un voto tra i più importanti della storia del Paese, con il partito di estrema destra Rassemblement National (Rn) di Marine Le Pen e il suo alleato Eric Ciotti pronti a diventare la forza dominante nell’Assemblée national, sulla scia del successo ottenuto alle elezioni europee del 9 giugno. 

In crescita l’affluenza che alle ore 12 ha raggiunto il 26,63%, in aumento di quasi un punto percentuale rispetto al primo turno. Un dato inoltre significativamente più alto rispetto al 2022, quando era tato solo del 18,99%. Al primo turno, l’affluenza finale è stata del 25,90% a mezzogiorno e del 66,71% in totale, mai così alta dal 1981 e circa venti punti in più rispetto al 2022.  

I seggi, aperti ovunque alle 8, chiudono ad orari diversi: in alcune grandi città l’orario di chiusura può infatti essere posticipato dalle 18 alle 19 o alle 20. L’unica eccezione fatta per l’orario di avvio delle operazioni di voto riguarda diverse città del dipartimento dell’Aube, dove si può votare a partire dalle 7, per il passaggio del Tour de France. A votare saranno gli elettori di 501 circoscrizioni, dopo l’elezione di 76 deputati al primo turno. Il 30 giugno aveva votato il 66,71% degli aventi diritto. 

 

Gabriel Attal ha espresso il suo voto intorno alle 10 a Vanves, dove è candidato nella decima circoscrizione dell’Hauts-de-Seine. Il capo del governo francese è risultato in testa al primo turno delle votazioni in questa circoscrizione, con il 43,85%, davanti alla candidata del Nuovo Fronte Popolare Cécile Soubelet (35,53%), che affronterà al secondo turno. Il Primo Ministro si recherà poi a Matignon, la residenza ufficiale del primo ministro, per monitorare i primi dati di affluenza e i risultati con i suoi team e i suoi consiglieri, secondo quanto appreso da BFMTV. 

 

Nessuna delle parti, comunque, vuole considerare la battaglia vinta o persa. Il sistema elettorale francese distribuisce i 577 deputati in collegi uninominali, per cui le percentuali di voti non si traducono necessariamente in un numero equivalente di seggi in termini proporzionali. Al primo turno sono stati distribuiti solo 66 seggi, per i candidati che hanno ottenuto la maggioranza assoluta. Sono quindi ancora 501 i seggi da assegnare. Quasi un quinto saranno sfide a tre, i cosidetti triangolari, mentre ben 409 seggi saranno decisi in una sfida uno contro uno. Tra coloro che hanno già un posto assicurato c’è la leader di estrema destra Marine Le Pen, oltre ad altri 38 esponenti di partito garantiti alla Camera. L’alleanza di sinistra Nfp ne ha ottenuti 32, soprattutto grazie a La France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon, mentre al blocco ‘Macronista’ sono stati garantiti solo due rappresentanti e cercherà di ammortizzare la sconfitta. 

Sono invece 224 i candidati che si sono ritirati dopo essere arrivati terzi, 130 del Nouveau Front populaire (Nfp) di sinistra e 82 del partito Ensemble del presidente francese Emmanuel Macron, con l’obiettivo di cercare di impedire la vittoria del Rassemblement National. Quello che è stato creato, quindi, è un vero e proprio ‘cordone sanitario’ contro l’estrema destra, per cercare di impedire che il leader di Rn Jordan Bardella ottenga quella maggioranza assoluta senza la quale, ha dichiarato, non guiderà il governo. A urne chiuse, la notte del primo turno, Macron aveva da subito auspicato ”una grande concentrazione democratica”, che si è tradotta in un grande fronte comune contro l’estrema destra. Conti alla mano, al primo turno un elettore su tre ha votato per Rn alleato con i repubblicani. Al secondo posto, al 28%, si è collocata l’alleanza di sinistra Nfp. Al terzo posto gli alleati di Macron con il 21% dei voti. 

 

Di fronte al rischio di disordini a margine della notte elettorale in Francia, il ministro dell’Interno Gérald Darmanin ha annunciato la mobilitazione di 30mila agenti di polizia e gendarmi, di cui 5mila a Parigi e nella periferia della capitale. Una “forza molto numerosa” per evitare che “l’ultra-sinistra o l’ultra-destra approfittino dei risultati per creare disordine”. Ieri Darmanin ha confermato 51 aggressioni fisiche o verbali contro candidati, squadre o tifosi in una campagna elettorale particolarmente tesa. 

 

L’avvio della nuova legislatura è previsto per il 18 luglio, giorno in cui si svolgerà la prima sessione plenaria della nuova assemblea e sarà eletto, a scrutinio segreto, il nuovo presidente del Parlamento. Lo stesso giorno dovranno essere presentate le dichiarazioni politiche dei gruppi, la loro composizione e il nome del loro presidente. Sabato 20 luglio le commissioni si riuniranno per la prima volta ed eleggeranno i propri presidenti. I lavori proseguiranno per ”un periodo di 15 giorni” dalla costituzione dell’Assemblea nazionale, come prevede l’articolo 12 della Costituzione. Si tratterebbe quindi di un cambio di programma rispetto a quello che prevedeva la sospensione dei lavori parlamentari il 12 luglio in vista dei Giochi Olimpici di Parigi, che inizieranno il 26. 

Se l’estrema destra non avrà la maggioranza assoluta, la Camera dovrà trovare nuovi equilibri. Macron ha chiarito che, al di là dell’esito del voto, non si dimetterà e inizierà quindi un periodo di ‘coabitazione’ che durerà almeno un anno insieme a un governo di coalizione, nel migliore dei casi. La Costituzione francese stabilisce, all’articolo 12, che non ci possa essere un nuovo scioglimento del Parlamento in un anno e l’Eliseo ha chiarito che Macron non intende ricorrere all’articolo 16 che prevede l’assunzione di poteri eccezionali per evitare un vuoto di potere.