Gaza, Ucraina, diritti Lgbt: la bozza delle conclusioni G7

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(Adnkronos) – La parola ‘aborto’ non figura, ma nella bozza delle conclusioni del 50esimo vertice del G7, che verranno adottate questa sera dai leader riuniti a Borgo Egnazia, vengono confermati gli impegni assunti al summit di Hiroshima di un anno fa che riguardano anche l’interruzione volontaria di gravidanza. “Ribadiamo i nostri impegni assunti nel Comunicato dei leader di Hiroshima per l’accesso universale a servizi sanitari adeguati, convenienti e di qualità per le donne, compresi la salute sessuale e riproduttiva e i diritti per tutti”. 

Il G7 ha espresso pieno e unanime sostegno all’accordo elaborato dal presidente americano Joe Biden per un cessate il fuoco immediato nella Striscia di Gaza, il rilascio di tutti gli ostaggi, un aumento significativo e duraturo del flusso di assistenza umanitaria in tutta Gaza e la fine duratura del conflitto, si legge nella bozza della dichiarazione finale del G7 in cui si spiega che vanno ”garantiti gli interessi di sicurezza di Israele e la sicurezza dei civili palestinesi a Gaza”. 

I leader del G7 hanno quindi rivolto un appello ad Hamas affinché ”accetti e attui pienamente e inequivocabilmente la proposta di cessate il fuoco, come delineato nella risoluzione 2735”, chiedendo ai ”Paesi con influenza su Hamas” di ”contribuire a garantire che lo faccia”. Nella bozza di conclusione si accoglie con favore il fatto che Israele abbia accettato la proposta elaborata dall’Amministrazione Usa e la disponibilità ad andare avanti con essa. 

Il G7 ha espresso ”grande preoccupazione per il numero inaccettabile di vittime civili, in particolare donne e bambini”, a causa del conflitto tra Israele e Hamas. E ha ”chiesto a tutte le parti di intraprendere ogni passo possibile per proteggere le vite dei civili”. I leader ribadiscono la ”più ferma condanna dei brutali attacchi terroristici condotti da Hamas e altri gruppi terroristici contro Israele il 7 ottobre 2023”. Il G7 ha quindi espresso ”la piena solidarietà e sostegno a Israele e al suo popolo” e ribadito ”l’impegno verso la sua sicurezza”. Ma, allo stesso tempo, il G7 ha chiesto a Israele di ”rispettare pienamente i propri obblighi ai sensi del diritto internazionale in ogni circostanza, compreso il diritto internazionale umanitario”. 

I leader del G7 si sono detti ”profondamente preoccupati per le conseguenze sulla popolazione civile delle operazioni di terra in corso a Rafah e per la possibilità di un’offensiva militare su vasta scala che avrebbe ulteriori conseguenze disastrose per i civili”. Per questo, come si legge nella bozza della dichiarazione finale del G7 di Borgo Egnazia, i leader del G7 hanno chiesto ”al governo israeliano di astenersi da tale offensiva”. 

Sull’Ucraina, in un passaggio del preambolo della bozza di dichiarazione finale, si legge che alla presenza del presidente Volodymyr Zelensky, in un gesto di solidarietà e sostegno “per la lotta dell’Ucraina per la sua libertà e per la sua ricostruzione, abbiamo deciso di mettere a disposizione circa 50 miliardi di dollari sfruttando le entrate straordinarie dei beni sovrani russi immobilizzati, inviando un segnale inequivocabile al presidente Putin. Stiamo intensificando i nostri sforzi collettivi per disarmare e definanziare il complesso militare industriale russo”. 

Il leader ribadiscono poi l’impegno sul fronte dei diritti ‘arcobaleno’ a differenza di alcune indiscrezioni emerse nella giornata di oggi: “Riaffermiamo il nostro impegno per raggiungere l’uguaglianza di genere e l’emancipazione delle donne e delle ragazze in tutta la loro diversità, attraverso una partecipazione piena, equa e significativa in tutte le sfere della società. Esprimiamo la nostra forte preoccupazione per la riduzione dei diritti delle donne, delle ragazze e delle persone LGBTQIA+ in tutto il mondo, in particolare in tempi di crisi, e condanniamo fermamente tutte le violazioni e gli abusi dei loro diritti umani e delle libertà fondamentali”.  

“Continueremo a promuovere e proteggere i loro diritti in tutte le sfere della società e a integrare costantemente l’uguaglianza di genere in tutti gli ambiti politici – si legge ancora -. Lavoreremo con partner globali per promuovere l’uguaglianza di genere nei forum multilaterali”. Per colmare il gap che lede le donne, “insieme alle istituzioni finanziarie internazionali, sbloccheremo almeno 20 miliardi di dollari in tre anni in investimenti per promuovere l’emancipazione”.