Gaza, Israele annuncia una “pausa tattica” nel sud

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(Adnkronos) – L’esercito israeliano ha annunciato una “pausa tattica” nell’offensiva nel sud della Striscia di Gaza per facilitare la consegna degli aiuti umanitari. Lo stop inizierà nella zona di Rafah alle 8:00 e rimarrà in vigore fino alle 19:00, hanno spiegato le Forze di difesa israeliane (Idf), aggiungendo che avrà luogo tutti i giorni fino a nuovo avviso. 

La pausa, come si legge sul Guardian, ha lo scopo di consentire ai camion umanitari di raggiungere il vicino valico di Kerem Shalom, il principale punto di ingresso degli aiuti in arrivo controllato da Israele, e di viaggiare in sicurezza verso nord lungo l’autostrada Salah a-Din, per consegnare i rifornimenti ad altre parti di Gaza. La pausa ha lo scopo di “aumentare il volume degli aiuti umanitari” che arrivano nel territorio palestinese assediato, ha detto l’Idf, aggiungendo che è stata coordinata con le Nazioni Unite e le agenzie umanitarie internazionali. 

Dopo otto mesi di combattimenti tra l’esercito israeliano e i militanti di Hamas, il Programma alimentare mondiale (WFP) delle Nazioni Unite avverte che le popolazioni nella parte meridionale della Striscia di Gaza potrebbero presto soffrire gli stessi terribili livelli di fame di quelli riscontrati nel nord di Gaza. Carl Skau, vicedirettore esecutivo dell’agenzia, ha dichiarato venerdì che mentre nel nord si registrano progressi, nel sud la situazione si sta nuovamente deteriorando. L’agenzia di soccorso delle Nazioni Unite per i palestinesi (UNRWA) ha dichiarato sabato che oltre 50.000 bambini a Gaza necessitano di cure per malnutrizione acuta. 

 

Ieri intanto 8 soldati israeliani sono rimasti uccisi in un’esplosione a Rafah, in quello che è l’episodio con il bilancio più pesante per le Idf nell’enclave da gennaio. 

Secondo un’indagine iniziale delle Idf, le truppe sono state uccise all’interno di un veicolo corazzato Namer intorno alle 5 del mattino a seguito di un’offensiva notturna contro Hamas nelle aree nord-occidentali del quartiere Tel Sultan di Rafah, durante la quale le truppe della 401esima Brigata corazzata hanno ucciso circa 50 uomini armati. 

La morte degli otti soldati israeliani è “il prezzo straziante di questa nostra guerra giusta per difendere la patria”, ha detto Benjamin Netanyahu esprimendo le “sue profonde condoglianze”, ma insistendo che “nonostante il prezzo pesante e sconvolgente, dobbiamo mantenere gli obiettivi della guerra”.