Chico Forti è tornato in Italia, incontro con Meloni a Pratica di Mare

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(Adnkronos) – Enrico Chico Forti, l’imprenditore trentino da 24 anni detenuto in Florida, è rientrato in Italia. È atterrato questa mattina con volo dell’Aeronautica Militare all’aeroporto militare di Pratica di Mare, dove ha incontrato il presidente del Consiglio Giorgia Meloni che lo scorso marzo, in occasione della sua missione negli Stati Uniti, aveva ottenuto il consenso al trasferimento del connazionale ai sensi della Convenzione di Strasburgo. Lo riferiscono fonti di Palazzo Chigi. La presidente del Consiglio ha poi lasciato l’aeroporto. Nell’andare via in auto, Meloni ha rivolto ai cronisti presenti all’esterno dello scalo un cenno di saluto. 

Dal viaggio di Meloni negli Usa, riferiscono fonti di Palazzo Chigi, è partito l’iter “che si è concluso in tempi record mercoledì 15 maggio”, quando si è svolta l’udienza nella quale Forti ha firmato l’accordo con il giudice federale statunitense per scontare il resto della pena in Italia sulla base del diritto italiano. Grazie “all’ottima collaborazione delle autorità americane, i tempi di definizione della procedura – dal momento in cui è stato formalizzato il consenso al trasferimento da parte del governatore della Florida lo scorso 13 marzo – sono da considerarsi eccezionali”.  

“Mediamente”, secondo le stesse fonti, “la sola fase giurisdizionale italiana si definisce in alcuni mesi (da 5 a 6 mesi), cui segue la fase della consegna da concordare con le autorità americane che, di regola, dopo l’udienza di verifica del consenso impegna un arco temporale compreso tra le 3 e le 6 settimane”. 

L’operazione di rientro in Italia di Chico Forti “è stata resa possibile grazie all’autorevolezza e alla riservatezza del Governo italiano che con il Dipartimento di Giustizia ha portato avanti un proficuo lavoro in stretta collaborazione con lo Stato della Florida e con il sostegno di tutte le Amministrazioni italiane coinvolte”, riferiscono ancora le fonti, che continuano: “Negli ultimi anni si erano intensificati i negoziati fra l’Italia e gli Usa senza tuttavia arrivare al risultato raggiunto oggi”. 

“Si ottengono questi risultati quando si lavora in silenzio, senza fare polemiche con una grande azione del governo certamente, ma anche della nostra diplomazia”, le parole del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, commentando la notizia. 

“E’ da quando ci siamo insediati che stiamo lavorando perché Chico Forti possa scontare la seconda parte della sua detenzione in un carcere italiano”, ha aggiunto Tajani. “Ci sembra una scelta giusta, una scelta che tutela gli interessi del cittadino italiano, che tra l’altro ha avuto un comportamento ineccepibile come detenuto negli Stati Uniti e può continuare ad essere un detenuto modello anche in un carcere italiano”, ha concluso il titolare della Farnesina. 

“Bentornato a casa Chico. Un nuovo successo della diplomazia italiana e del governo. Grazie a un gioco di squadra, silenzioso ed efficace, riportiamo in Italia un nostro concittadino dopo 24 anni di detenzione negli Stati Uniti. Sono orgoglioso del nostro lavoro”, ha poi scritto il ministro sul social X. 

“L’arrivo in Italia dell’aereo con a bordo Chico Forti è un’ottima notizia. Un risultato importante frutto di un grande lavoro svolto dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dal suo governo e dalla diplomazia italiana. A tutti loro i più sinceri complimenti e il ringraziamento per l’impegno profuso. Rivolgo, infine, un pensiero a Chico e alla sua famiglia, che per 24 anni hanno affrontato con dignità questa complessa vicenda giudiziaria”. Così il presidente del Senato, Ignazio la Russa, sui social. 

A riportare per primo la notizia era stato Il Tempo, precisando che Forti è atteso già per questa mattina all’aeroporto militare di Pratica di Mare. Ieri sera, secondo il giornale, un Falcon 2000 della nostra Aeronautica è decollato da Miami per riportarlo a Roma. Dopo che sarà atterrato, Forti sarà portato nel carcere di Verona.  

Forti, condannato all’ergastolo per l’omicidio di Dale Pike, avvenuto il 15 febbraio del 1998, era stato scarcerato alcuni giorni fa, mentre l’autorizzazione al trasferimento in Italia era stata annunciata dalla premier Giorgia Meloni durante la sua visita a Washington il primo marzo scorso.  

Nella scheda di Forti del Florida Department of Correction, alla data di inizio custodia, il 7 luglio 2000, è stata aggiunta quella del 15 maggio indicata come data del rilascio a seguito di un’udienza in cui aveva siglato l’accordo con il giudice federale statunitense per scontare il resto della pena in Italia, dove la corte d’Appello di Trento ha già convertito nelle scorse settimane la sentenza statunitense. Era l’ultimo passaggio prima del rientro.