Scontri Bologna, Salvini attacca centri sociali. Il sindaco Lepore: “Governo ha mandato camicie nere”

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(Adnkronos) – Matteo Salvini, in tour elettorale in Umbria, dopo gli scontri tra antagonisti e forze dell’ordine a Bologna si scaglia contro i centri sociali. E promette: “Chiederò oggi stesso al ministro dell’interno una ricognizione di tutti i centri sociali occupati abusivamente in Italia perché troppo spesso sono covi di delinquenti, per iniziare a sgombrarli uno per uno, vanno chiusi e sigillati”.  

Secondo il vicepremier e ministro, “non sono manifestanti, non sono antifascisti, sono delinquenti, voglio passare dalle parole ai fatti, dopo i vergognosi atti di ieri da Bologna e Milano con la caccia al poliziotto”. 

“I centri sociali sono luoghi di vivace e indispensabile cultura e condivisione. Ce ne vogliono di più, contro un ministro come Matteo Salvini che si pone sempre più apertamente contro i valori costituzionali di questa nostra Repubblica. Non bisogna chiudere i centri sociali, e’ lui che si deve dimettere”, replica intanto Filiberto Zaratti, capogruppo di Avs nella commissione Affari costituzionali della Camera. 

“Io mi chiedo come sia possibile che, ancora una volta, Bologna non venga rispettata: domani ci sarà la presidente Meloni in città, ci hanno mandato 300 camicie nere, noi invece vorremmo ancora chiedere i fondi per l’alluvione”. E’ un attacco frontale all’esecutivo quello che Matteo Lepore, sindaco di Bologna, ha lanciato nella giornata di oggi, commentando quanto avvenuto ieri nella città, dove i manifestanti presenti al un corteo hanno preso d’assalto le forze dell’ordine, provocando violenti scontri. “I principali ministri del governo e la presidente del Consiglio sono venuti in Emilia-Romagna in questi tre giorni. Esattamente in mezzo sono arrivati i ‘Patrioti’ di CasaPound. Non andava gestito così l’ordine pubblico, credo che il ministero degli Interni su questo debba dare spiegazioni alla città di Bologna”, ha concluso Lepore.