Omicidio di Saman Abbas, madre arrestata in Pakistan: verso estradizione con convalida fermo

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(Adnkronos) – E’ stata arrestata in Pakistan la madre di Saman Abbas, la 18enne uccisa a Novellara. A dicembre scorso la donna, Nazia Shaheen, era stata condannata all’ergastolo insieme al marito per l’omicidio della ragazza. La madre di Saman, portata intanto davanti alla Corte distrettuale di Islamabad per la convalida del fermo e l’eventuale avvio delle procedure estradizionali, era attivamente ricercata. E’ stata quindi rintracciata e arrestata in esecuzione della red notice emessa dalle autorità italiane nell’ambito del processo che la vede come coimputata per l’omicidio della figlia. A quanto si apprende da fonti della Farnesina, la notizia è stata comunicata all’ambasciata d’Italia a Islamabad dalla Polizia del Punjab. 

La donna è stata arrestata nella notte nel corso di un’operazione effettuata dalla polizia del Punjab, tra i distretti di Jhelum e Gujrat. Al momento l’udienza nei suoi confronti è ancora in corso. Se il fermo verrà convalidato, ad horas partirà la procedura di estradizione. A quanto si apprende da fonti della Farnesina i tempi dipenderanno anche da un eventuale opposizione da parte dell’avvocato della donna anche se, essendo coimputata, i presupposti non dovrebbero esserci. 

La condanna della donna all’ergastolo, in primo grado, era arrivata a dicembre scorso davanti alla Corte di assise del Tribunale di Reggio Emilia. I genitori della 18enne furono riconosciuti colpevoli dell’omicidio, come lo zio. Per i primi è stata riconosciuta la sola aggravante del rapporto di discendenza, mentre è caduta per tutti gli imputati quella della premeditazione. Assolti i cugini. Secondo i giudici di Reggio Emilia, come si legge nelle motivazioni della sentenza, non è escluso che a uccidere materialmente Saman sia stata la madre. 

“Non ci sono elementi certi – si legge nelle oltre 600 pagine del provvedimento – in base ai quali affermare che sia stato Danish Hasnain (zio di Saman, ndr) da solo a eseguire materialmente l’azione di strozzamento che ha portato alla morte Saman Abbas. Difatti la circostanza che Nazia Shaheen, la madre della vittima, scompaia dalla vista delle telecamere per un minuto, con Saman ancora in vita, non consente di escludere con certezza che anche lei abbia effettivamente partecipato all’omicidio, tenendo ferma la figlia mentre lo zio Danish le afferrava il collo, o che sia stata lei direttamente, anche da sola, a serbare la condotta materiale con cui si è determinata l’asfissia meccanica da strozzamento o da strangolamento che ha portato alla morte Saman”. Lo scrive la Corte d’Assise del tribunale di Reggio Emilia. 

Scrive ancora la Corte: “Non può escludersi, con certezza assoluta, che l’omicidio possa essere avvenuto in un momento di poco successivo, con la conseguente possibilità di ipotizzare anche un apporto materiale del padre, Shabbar Abbas, nel momento in cui esce nuovamente di casa sei minuti dopo la mezzanotte, inoltrandosi lungo la carraia e facendo ritorno dopo sei minuti, con in mano quello che sembra essere lo zaino portato prima in spalla da Saman”. 

La Corte ritiene che “pur persistendo alcune incertezze su chi abbia materialmente ucciso Saman Abbas, sussiste una trama densa e serrata di plurimi e convergenti indizi che consente di inferire che Shabbar, sua moglie Nazia e Danish sono parimenti e pienamente coinvolti nell’omicidio e compartecipi della sua realizzazione”.