(Adnkronos) – Non si fermano i raid aerei di Israele contro Hezbollah nel sud del Libano mentre sale il bilancio dei morti. Sono almeno 558 le vittime, rende noto il ministro della Sanità libanese Firass Abiad precisando che, tra le vittime, si contano anche 50 minori e 94 donne. A completare il bilancio sono anche almeno 1.835 feriti, ha aggiunto il ministro. Tra i morti, Abiad ha indicato anche quattro paramedici, mentre 16 sono rimasti feriti.
Le Forze di difesa israeliane hanno dichiarato di aver colpito in un giorno circa 1.600 obiettivi in tutto il Libano, tra cui molte case che – a detta loro – ospitavano armi che minacciavano direttamente il Paese, nel più micidiale bombardamento aereo dalla guerra del 2006 contro Hezbollah, accrescendo i timori di un nuovo scoppio di un conflitto totale sul resistibile confine.
Le Forze di Difesa Israeliane hanno annunciato di aver effettuato nella notte un attacco aereo contro la cellula di Hezbollah che ha sparato in direzione dell’area di Afula e di aver distrutto le basi di lancio. Inoltre, i jet hanno colpito decine di obiettivi di Hezbollah in diverse aree del Libano meridionale, con esplosioni secondarie che indicano che negli edifici erano immagazzinate armi, afferma l’Idf.
Israele aveva avvertito che gli attacchi contro il gruppo si sarebbero allargati e i civili libanesi sono stati avvertiti di fuggire dalle aree in cui si pensa che il gruppo terroristico sostenuto dall’Iran nasconda armi.
Stamani sono stati più di 65 i razzi che sono stati lanciati dal Libano in direzione del nord di Israele. Lo rendono noto le forze israeliane (Idf), precisando che una decina di missili sono stati lanciati contro aree a est di Haifa, molti dei quali sono stati intercettati dalla difesa area. Fonti mediche, riporta inoltre il Times of Israel, hanno confermato il ferimento, in modo lieve, di una donna di 58 anni colpita da schegge di un razzo intercettato. La zona di Kiryat Shmona è invece finita nel mirino di una raffica di 50 razzi, molti dei quali sono stati intercettati, mentre altri hanno provocato danni materiali. Qui i Vigili del Fuoco sono al lavoro per domare un incendio. Cinque razzi sono stati lanciati in direzione della valle di Jezreel.
Il Comando responsabile del fronte interno israeliano ha disposto la chiusura per oggi di diverse scuole in alcune città del nord del Paese, mentre continuano gli attacchi di Hezbollah. Secondo quanto riferito dal Times of Israel, sono state cancellate le lezioni nelle aree di Megido, Yokneam Illit, Daliyat al-Karmel e Isfiya, dopo che già erano state chiuse le scuole nell’area di Haifa.
”Decine di migliaia di persone sono state costrette a lasciare le loro case tra ieri e oggi” in Libano ”e il loro numero continua a crescere”, ha detto Matthew, portavoce dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), durante una conferenza stampa a Ginevra. ”Siamo profondamente preoccupati per la grave escalation di attacchi a cui abbiamo assistito ieri”, ha aggiunto Saltmarsh. Le Nazioni Unite, ha affermato ancora, trovano ”estremamente allarmate” la ”improvvisa escalation delle ostilità tra Israele e Hezbollah” in Libano.
Oltre a quelli in Libano, continuano i raid aerei israeliani sulla Striscia di Gaza. Come riporta l’agenzia di stampa Wafa, ”i paramedici hanno recuperato i corpi di cinque morti e alcuni feriti dopo che un raid israeliano ha preso di mira una casa” a Khan Younis. Altre due persone, prosegue la Wafa, sono state uccise e cinque sono state ferite in diversi bombardamenti israeliani dell’area. Colpito anche il quartiere di Zeitoun a Gaza City, scrive la Wafa.
Il Cremlino ha chiesto ai cittadini russi di lasciare Israele e di non recarsi nel Paese a meno che non sia assolutamente necessario, ha fatto sapere il portavoce Dmitry Peskov nel corso di una conferenza stampa mettendo in guardia dai rischi per la sicurezza dopo l’ondata di raid israeliani sul Libano. Raid che rischiano di destabilizzare l’intera regione del Medio Oriente. Peskov ha espresso ”profonda preoccupazione” per gli ultimi eventi: “Gli attacchi israeliani al Libano sono molto pericolosi e questa situazione può portare alla destabilizzazione della regione”.
“L’escalation in Libano solleva preoccupazioni in Russia e può causare destabilizzazione in Medio Oriente”, ha aggiunto Peskov affermando che ”non ci sono prospettive di ridurre l’escalation”.
Il primo ministro libanese Najub Mikati volerà a New York per partecipare all’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Il cambio di programma è stato annunciato dall’ufficio del premier libanese ”alla luce dei recenti sviluppi”. Cancellata, quindi, la riunione di governo che Mikati aveva convocato per questa mattina a Beirut.
In precedenza il premier libanese aveva annunciato l’intenzione di restare in Libano dopo gli intensi raid israeliani contro il suo Paese. Ieri Mikati aveva accusato Israele di condurre una ”guerra di sterminio” e di aver elaborato un ”piano di distruzione di villaggi e città libanesi”. Aveva anche chiesto ”alle Nazioni Unite e ai Paesi influenti di fermare l’aggressione” israeliana.
Diverse compagnie aeree hanno annunciato la sospensione dei loro voli per il Medio Oriente a fronte della nuova escalation di tensioni tra Israele e Hezbollah. Wizz Air ha temporaneamente sospeso i voli per Tel Aviv e Amman per la giornata di oggi, la British Airways ha adottato lo stesso provvedimento per le prossime 48 ore, mentre Qatar Airways non volerà a Beirut fino a domani. Wizz Air ha assicurato di essere in contatto diretto con i passeggeri coinvolti e di seguire la situazione da vicino in coordinamento con le autorità competenti per la sicurezza.
Ieri la Lufthansa aveva annunciato un’estensione delle cancellazioni dei voli per e da Israele fino al 14 ottobre. Una decisione che coinvolge le altre compagnie del gruppo, tra cui Austrian Airlines, Swiss, Brussels Airlines e Eurowings. Malgrado le cancellazioni, un portavoce dell’aeroporto Ben Gurion ha assicurato che lo scalo opera regolarmente per arrivi e partenze. Nessuno volo è stato dirottato su altri paesi.
“Dopo gli attacchi che hanno provocato centinaia di vittime in Libano, ho chiesto che questa settimana venga organizzata una riunione d’emergenza del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite”. A scriverlo su X, è stato il nuovo ministro degli Esteri francese, Jean-Noël Barrot.
Pechino ha espresso sostegno al Libano e condannato gli “attacchi indiscriminati contro i civili”: “Prestiamo molta attenzione agli sviluppi nella regione, in particolare alla recente esplosione di apparecchiature di comunicazione in Libano, e ci opponiamo fermamente agli attacchi indiscriminati contro i civili”, ha dichiarato l’alto diplomatico cinese Wang Yi incontrando il ministro degli Esteri libanese Abdallah Bou Habib a New York, secondo quanto rende noto il ministero degli Esteri cinese.
Il ministero degli Esteri dell’Autorità palestinese “condanna l’aggressione dell’occupazione contro il Libano” dopo che ieri mattina si è intensificata l’escalation tra gli Hezbollah libanesi e Israele. Per le autorità palestinesi è un “tentativo di allargare il cerchio della guerra e l’aggressione per far esplodere tutta la regione”. In una nota diffusa nelle scorse ore il ministero denuncia “una palese violazione del diritto internazionale umanitario” e un allargamento “della guerra di sterminio e sfollamento” lanciata da Israele contro i palestinesi. Dal ministero arrivano le condoglianze al governo di Beirut per “i martiri e i feriti” e per la “distruzione di strutture pubbliche e proprietà private”. L’accusa è che si tratti di operazioni “a beneficio degli obiettivi e dei piani dell’estrema destra al potere in Israele”.
Intanto il leader palestinese Mahmoud Abbas ha sollecitato la mobilitazione degli ospedali palestinesi in Libano e ha invitato i palestinesi che vivono nel Paese dei Cedri di “andare a donare il sangue per aiutare i fratelli palestinesi feriti”.