Gaza, Israele prepara piano per “migrazione volontaria” dalla Striscia

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(Adnkronos) – Il piano di Donald Trump per una “Gaza riviera del Medio Oriente” continua a far discutere. Tutto il mondo arabo ha manifestato il suo dissenso, ma per il premier israeliano, Benjamin Netanyahu si tratta di “un’idea eccellente” che andrebbe “valutata, perseguita e realizzata”. “Penso creerà un futuro diverso per tutti”, ha detto Netanyahu in un’intervista a Fox News. “Cosa c’è di sbagliato nell’idea di consentire di andarsene agli abitanti di Gaza che vogliono farlo? – ha affermato – Possono andarsene, e poi tornare, possono trasferirsi e tornare, ma Gaza va ricostruita”.  

Dal canto suo il ministro israeliano della Difesa, Israel Katz, ha reso noto di aver ordinato alle forze israeliane (Idf) di mettere a punto un piano per far uscire gli abitanti della Striscia di Gaza dall’enclave palestinese. “Ho dato istruzioni (ai militari israeliani) affinché venga preparato un piano che consenta a ogni abitante di Gaza che lo desidera di farlo per andare in qualsiasi Paese sia disposto all’accoglienza – ha detto Katz – Il piano prevederà opzioni per l’uscita tramite i valichi e anche disposizioni speciali per le partenze via mare e in aereo”. 

Katz ha affermato che il piano di Trump “richiederà molti anni”, durante i quali i palestinesi saranno integrati “nei paesi ospitanti, facilitando al contempo gli sforzi di ricostruzione a lungo termine in una Gaza smilitarizzata e libera da minacce in un’era post-Hamas”. 

Quando gli è stato chiesto chi accoglierà i palestinesi Katz ha detto che dovrebbero essere i paesi che si sono opposti alle operazioni militari di Israele a Gaza. “Paesi come Spagna, Irlanda, Norvegia e altri, che hanno mosso accuse e false affermazioni contro Israele per le sue azioni a Gaza, sono legalmente obbligati a consentire a qualsiasi residente di Gaza di entrare nei loro territori”, ha detto. 

 

L’Iran respinge e condanna categoricamente le parole del presidente degli Stati Uniti. “Il piano di sgombero di Gaza e trasferimento forzato dei palestinesi è un’estensione del programma” di Israele “per spazzare via la Nazione palestinese”, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Esmaeil Baghaei, in dichiarazioni rilanciate stamani dai media iraniani. 

Per la Repubblica Islamica, si tratta di un “attacco senza precedenti ai principi fondamentali del diritto internazionale e alla Carta delle Nazioni Unite”. Il portavoce ha sollecitato la comunità internazionale affinché sostenga il “diritto dei palestinesi all’autodeterminazione e a liberarsi dall’occupazione”. 

 

“Una violazione del diritto internazionale” e “una ricetta per l’instabilità”, afferma la Lega Araba che, pur dicendosi “fiduciosa nella volontà degli Stati Uniti e del suo presidente di raggiungere una pace giusta nella regione”, ha sottolineato che la proposta invita “allo sfollamento dei palestinesi, che è respinto sia dagli arabi che a livello internazionale”. L’organizzazione con sede al Cairo, che conta 22 Paesi membri, ha quindi nuovamente chiesto l’attuazione di una soluzione a due Stati, con “la Cisgiordania occupata e la Striscia di Gaza che insieme costituiscono il territorio del futuro Stato palestinese”. 

Hamas parla di dichiarazioni “razziste” e “allineate” sulle posizioni dell’estrema destra israeliana: “La posizione razzista americana si allinea con quella dell’estrema destra israeliana nel trasferimento del nostro popolo e l’eliminazione della nostra causa”, ha dichiarato Abdel Latif al-Qanou, portavoce di Hamas.  

Contro il piano anche il leader palestinese Mahmud Abbas: “Abbas e la dirigenza palestinese manifestano il loro rifiuto categorico di fronte alle richieste di esproprio della Striscia di Gaza ed espulsione dei palestinesi, allontanati dalla loro patria”, riporta l’agenzia palestinese Wafa. “Non permetteremo vengano attaccati i diritti del nostro popolo, per i quali abbiamo lottato per decenni e fatto grandi sacrifici”, si legge in una dichiarazione rilanciata dalla Wafa, che denuncia “una violazione grave del diritto internazionale”. “Pace e stabilità nella regione non sono possibili senza la creazione di uno stato palestinese, con Gerusalemme come capitale, secondo la soluzione dei due stati”, insiste la dirigenza palestinese. 

Per l’Egitto c’è la necessità di ricostruire rapidamente la Striscia di Gaza senza trasferire i palestinesi che ci abitano, come invece vorrebbe Trump, ha dichiarato il ministro degli Esteri egiziano Badr Abdelatty incontrando il primo ministro dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) Mohammed Mustafa al Cairo. Abdelatty e Mustafa hanno condiviso “l’importanza di procedere con progetti di ricostruzione tempestiva a un ritmo accelerato, senza che i palestinesi abbandonino la Striscia di Gaza, con il loro impegno nei confronti della loro terra e il rifiuto di abbandonarla”, ha affermato il ministero degli Esteri egiziano. Abdelatty ha inoltre chiesto all’Autorità palestinese di governare la Striscia di Gaza, che “assuma i suoi compiti nella Striscia di Gaza come parte dei Territori Palestinesi Occupati”, si legge in un comunicato del ministero degli Esteri. 

“Inaccettabile”, risponde il capo della diplomazia turca, Hakan Fidan. “L’espulsione è un fatto che non possiamo accettare, che la regione non può accettare – ha affermato in dichiarazioni all’agenzia turca Anadolu – E’ sbagliato parlarne”.