Familiare vittime Cutro: “Come hanno potuto giocare con tante vite?”

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(Adnkronos) – “Prima di tutto, mi preme dire che ritengo sia un bene che queste persone siano indagate. Così si può fare luce su quanto accaduto quella notte. Ma io mi chiedo: come hanno potuto giocare con oltre 200 vite. E perché?”. Alauddin Mohibzada, 24 anni, è un giovane afghano che nella strage di Steccato di Cutro, del 26 febbraio 2023, perse quattro familiari, la sorella della madre, Munika di 35 anni, e tre dei quattro figli della donna, due sorelline, Maewa di 12 anni e Hadija di 8 anni, mentre il maschietto, Tajib di 5 anni non è mai stato ritrovato. Gli unici sopravvissuti sono lo zio Wahid e il figlio adolescente, che ora vivono ad Amburgo. Alauddin ha appena appreso dall’Adnkronos della conclusione dell’inchiesta sulla strage costata la vita ad almeno 98 persone, tra cui una trentina di bambini. Sono sei gli indagati che dovranno rispondere di naufragio colposo e omicidio colposo plurimo: si tratta di Giuseppe Grillo, capo turno della sala operativa del Comando provinciale della Guardia di Finanza e del Roan di Vibo Valentia; Alberto Lippolis, comandante Roan di Vibo Valentia (reparto investito dell’operazione di monitoraggio e intercetto del caicco ‘Summer Love’); Antonino Lopresti, ufficiale in comando tattico presso il Roan di Vibo Valentia; Nicolino Vardaro, comandante Gruppo aeronavale di Taranto, ufficiale di comando e controllo tattico; Francesca Perfido, ufficiale di ispezione in servizio presso l’Imrcc di Roma e Nicola Nania, ufficiale di ispezione in servizio la notte tra il 25 e il 26 febbraio 2023 a Reggio Calabria.