Debutto per “Salotto delle Imprese”, il primo Appuntamento dedicato a Banche e Imprese a cura di Gazzetta di Milano

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(Adnkronos) – 1 agosto 2024. L’incontro, che si è tenuto presso la Banca di Piacenza, è stato organizzato con l’obiettivo primario di favorire il dialogo tra settore bancario e imprenditoriale locale. A moderare l’evento Agostino Marotta, Direttore Editoriale di Gazzetta di Milano, che ha riunito attorno allo stesso tavolo una serie di relatori di spicco.  

Tra questi figurano Angelo Antoniazzi, Direttore Generale della Banca di Piacenza, Cosimo Cannizzo, Vicepresidente di Confapi, Roberto Schiavi, Guido Tinivella, Daniela Carusone di Solarelit e Giovanni Cassinelli di Immobiliare 2C SPA.  

Lo scopo principale dell’incontro è stato creare un’occasione di confronto diretto tra aziende e banche del territorio. 

Marotta ha sottolineato che “il dialogo è fondamentale per promuovere una visione innovativa nel settore, ritenendo il confronto tra la banca, Confapi e le aziende; un elemento chiave per stimolare visioni, crescita, speranze, problematiche ed eventuali condivisioni” e ha espresso l’intenzione di raccontare queste dinamiche attraverso le pagine di Gazzetta di Milano, evidenziando l’importanza della comunicazione per moltiplicare le opportunità.  

Secondo Marotta: “quando diverse menti si uniscono, nascono nuove occasioni, motivo per cui la collaborazione con Gazzetta di Milano è uno strumento cardine per favorire la divulgazione delle potenzialità degli imprenditori ai vari istituti bancari.” 

L’Italia, da sempre nota per la sua spiccata capacità imprenditoriale e creatività unica al mondo, vanta infatti tra suoi manager alcune delle figure più pagate a livello internazionale. 

Cosimo Cannizzo ha paragonato l’incontro al “Salotto delle Imprese” del Novecento, un luogo di confronto dove si sviluppavano idee e iniziative da condividere con l’esterno. Ha ricordato come, in passato, il dialogo tra piccoli e medi imprenditori con i direttori di banca avesse una dimensione personale e diretta, un aspetto che si è perso con il tempo trasformando i rapporti in relazioni impersonali e fredde. Cannizzo ha espresso inoltre la speranza che questo incontro rappresenti il primo di una lunga serie, con l’obiettivo di recuperare quel senso di collaborazione e di umanità. Dietro queste iniziative, secondo Cannizzo, c’è un intero mondo pronto a supportare e far crescere l’impresa condivisa.  

In questo modo, l’evento rappresenta un tentativo di tornare a un modello più umano e personale di interazione tra banca e azienda, promuovendo la creazione di nuove opportunità grazie a un dialogo diretto e costruttivo.  

“Da oltre quattro decenni mi dedico al settore del credito. In passato, i prestiti venivano concessi principalmente sulla base del patrimonio dei richiedenti. Successivamente, si è iniziato a considerare anche altri fattori, quali la capacità di generare ricchezza e di produrre reddito. Con il tempo, si sono sviluppati sistemi di valutazione sempre più elaborati.” Tuttavia, come continua e sottolinea Antoniazzi “in alcune banche gli elementi quantitativi hanno assunto un peso maggiore rispetto a quelli qualitativi. Questo ha portato a una redazione dei bilanci in modo non sempre chiaro e realistico, che può non riflettere fedelmente la situazione delle imprese.” 

Le banche di territorio, grazie alla loro conoscenza diretta delle imprese e degli imprenditori, possono esaminare più da vicino gli aspetti qualitativi. Questo è possibile grazie al costante dialogo e alla relazione stabile con i propri interlocutori. Gli sviluppi aziendali sono oggi molto rapidi, e le imprese devono pianificare con flessibilità per adattarsi ai continui cambiamenti. Una comunicazione chiara con la banca può facilitare la ricerca di soluzioni adeguate, come confermato anche dagli stessi imprenditori che operano in questo contesto. 

Un dialogo aperto e sincero tra imprenditore e banca è essenziale per rappresentare adeguatamente la quotidianità di un’azienda. Come osserva Cassinelli, “in passato la fiducia reciproca era strettamente legata al rapporto diretto con il direttore di banca, il quale godeva di una maggiore autonomia decisionale. I comitati di credito, con la loro profonda conoscenza del territorio, erano i garanti dell’affidabilità e del merito delle aziende richiedenti.” 

Nonostante i cambiamenti, il metodo con cui una banca oggi concede credito non è molto differente rispetto al passato e varia da istituto a istituto. La relazione bancaria rimane un punto cruciale e può essere vissuta in modi diversi a seconda delle politiche interne di ciascuna banca. 

Un esempio di questo approccio variegato è la Banca di Piacenza, che non si limita alla mera attività finanziaria. Essa promuove anche una serie di iniziative culturali e congressuali, coinvolgendo attivamente la propria clientela e creando un valore aggiunto nella relazione con i clienti stessi. Questo modello integrato rappresenta un legame più solido e arricchente tra banca e territorio, contribuendo alla crescita sia economica che sociale della comunità locale. 

Il dialogo messo in campo da “Il Salotto delle Imprese” resta l’obiettivo per un percorso che sarà itinerante, per far crescere la conoscenza di questo mondo e i suoi risultati, comunicandoli in prima linea grazie a Gazzetta di Milano.