(Adnkronos) – Hamas ha annunciato oggi, 21 febbraio, che domani rilascerà sei ostaggi. Si tratta di Tal Shoham, Omer Shem-Tov, Eliya Cohen, Omer Wenkert, Avera Mengistu e Hisham al-Sayed. In precedenza aveva già precisato che sono gli ultimi della lista di 33 ostaggi da rilasciare nella prima fase dell’accordo a essere ancora in vita.
Ariel e Kfir Bibas “sono stati brutalmente assassinati” dai loro prigionieri. Lo ha dichiarato il portavoce delle Idf, Daniel Hagari, sottolineando che “i terroristi non hanno sparato ai due ragazzi. Li hanno uccisi a mani nude”. Hagari – citato dai media locali – ha aggiunto che Israele ha condiviso quanto scoperto con i suoi alleati in tutto il mondo.
In un messaggio trasmesso alla tv Hagari ha spiegato che i fratelli Bibas “sono stati uccisi brutalmente in prigionia a Gaza durante le prime settimane della guerra da terroristi omicidi”.
“Contrariamente alle bugie di Hamas, non sono stati uccisi in un attacco aereo. Il neonato Kfir e Ariel di quattro anni sono stati assassinati a sangue freddo. I terroristi non li hanno assassinati sparandogli, li hanno assassinati con le loro mani. In seguito, hanno commesso atti terribili per cercare di coprire le atrocità”, ha aggiunto.
Gli esperti forensi israeliani hanno reso noto che non è di Shiri Bibas il corpo restituito da Hamas a Israele, nella giornata di ieri, insieme a quello dei due figli piccoli Ariel e Kfir, e dell’altro ostaggio Oded Lifshitz. I resti collocati nella bara con l’immagine del volto di Shiri appartengono in realtà a una donna della Striscia di Gaza non identificata.
Le autorità, sulla base degli elementi acquisiti, ritengono che i due bambini – Ariel 4 anni e Kfir 10 mesi – siano stati “brutalmente assassinati durante la prigionia” a novembre 2023, circa ”un mese dopo essere stati rapiti” dal kibbutz di Nir Oz insieme alla madre Shiri, il 7 ottobre, e non sarebbero morti in un raid aereo israeliano come avevano, invece, sostenuto i miliziani di Hamas.
Hamas ha ammesso l’errore e chiesto a Israele di restituire il corpo. ”Potrebbe esserci stato un errore, dovuto al bombardamento israeliano del luogo in cui la famiglia israeliana era presente insieme ai palestinesi”, si legge in una nota di Hamas.
In precedenza Hamas aveva spiegato che i resti di Shiri Bibas sarebbero stati ”mescolati con altri resti umani rivenuti tra le macerie, dopo che un attacco aereo israeliano ha colpito il luogo, dove era tenuta in ostaggio” la donna israeliana insieme ai figli.
Il gruppo palestinese ha, poi, criticato ”il clamore creato in merito ai risultati del test del Dna” e ha ”ribadito il pieno impegno per rispettare tutti gli accordi e non abbiamo alcun interesse a trattenere alcun corpo”.
“La crudeltà dei mostri di Hamas non conosce limiti” ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in un videomessaggio. Nel filmato, Netanyahu dice che “non solo hanno rapito il padre, Yarden Bibas, la giovane madre, Shiri, e i loro due bambini piccoli. Ma in modo indescrivibilmente cinico non hanno restituito Shiri insieme ai suoi bambini piccoli, i piccoli angeli, e hanno messo il corpo di una donna di Gaza nella bara”.